BISIGNANO: LA CITTA’ DEL CRATI E IL DIALETTO SHOW A CONFRONTO IN UN NUOVO PROGETTO

2025-11-20 13:42

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Territorio,

BISIGNANO: LA CITTA’ DEL CRATI E IL DIALETTO SHOW A CONFRONTO IN UN NUOVO PROGETTO

Non sarà il solito incontro o reading poetico, non sarà l’ennesima iniziativa per mettere in mostra i poeti nostrani, non sarà la manifestazione per proporre un

Non sarà il solito incontro o reading poetico, non sarà l’ennesima iniziativa per mettere in mostra i poeti nostrani, non sarà la manifestazione per proporre unicamente momenti ludici. Sarà, invece, un appuntamento annuale in cui ad essere incoronato è il dialetto, il vernacolo che tanto si differenzia da paese a paese, ma che risulta la nostra lingua madre, la primogenitura del linguaggio. Ad organizzare l’evento storico ed unico nel suo genere, con ospiti, intrattenimenti, musica, declamazioni e recitazioni, sarà la nostra testata ed associazione “La Città del Crati”, che tanto si adopera da anni per la promozione del territorio, per salvaguardare le nostre tradizioni, per ritrovare le radici e, quindi, l’identità di un popolo. Fieri ed orgogliosi di tanto interesse sono i protagonisti di un percorso di fede, pellegrini in preghiera che superano ogni ostacolo anagrafico pur di raggiungere mete religiose, visitarle, mettere in evidenza ogni tipo di peculiarità e poi innalzare la volontà incontrando lo Spirito Santo sotto forma di cenacolo. Un gruppo coeso, probabilmente datato per l’età, ma euforico, dinamico ed entusiasta di intraprendere una nuova avventura che sarà costellata da edizioni. L’idea che sarà realizzata a breve, è figlia dall’ultimo Oscar organizzato a Cerisano, in quel contesto si è pensato a ideare qualcosa di nuovo, di non formalizzarsi su avvenimenti che sono soliti verificarsi nel corso dell’autunno e dell’inverno. Sarà, quindi, una proposta nuova che sconvolgerà le usanze quotidiane, che farà storia, perché è dalla ricerca storica che si baserà l’impalcatura di mettere in evidenza quanto di più bello la nostra terra di Calabria offre. Abbiamo detto un’avventura, probabilmente audacia e temeraria, ma come è concepita metterà a confronto artisti, costumisti,  professionisti, letterati, personaggi di cultura, artigiani, protagonisti del nostro tempo che nel loro piccolo tramandano una tradizione che risulta essere la spina dorsale di un popolo, alla cerca di quella calabresità tanto e troppo spesso sbandierata a parole, ma che necessita di un evento d’insieme e di sintesi. Si parte da una collocazione ben definita che è quella del linguaggio che impariamo sin da piccoli, che ci differenzia di appartenere ad una cittadina invece che un’altra, sono quelle connotazioni che ci identificano per tutta la vita. L’esempio è dato da una poesia scritta su un muro a Fuscaldo marina, l’autore è Armandino Nesi di 92 anni che scrive; “ Forse rimarranno sempre lì, nella scia del tempo, minacciati dall’onda, i malfermi tuguri degli sparuti pescatori…e donne in povertà sull’uscio attenderanno l’uomo e la ricchezza del mare avaro…e spose ansiose nel vuoto letto aspetteranno per ore la metà divisa con la notte e i bimbi attesi poi fioriranno a iosa nei paterni tetti per crescer tristi ed invecchiare presto sul mare antico eternamente amaro”. I dialetti si incontreranno con l’italiano, si mescoleranno, si identificheranno, si pastorizzeranno come il gregge che torna dalla transumanza dopo aver vagato per i verdi pascoli, respirato aria pura di montagna ad un palmo dal cielo azzurro più bello di sempre. Potrebbero sembrare immagini ed idee poetiche ma che non resteranno sulla carta, coinvolgeranno quanti hanno di più caro le tradizioni locali che si sviluppano attraverso le parole, la musica, i testi, la danza la bellezza stessa del creato. La Città del Crati non è nuova ad assumere le sembianze di pioniere in un progetto da cogliere al volo ed in cui tante maestranze possono spaziare. In questa atmosfera di festa da sviluppare e plasmare ci può essere di tutto, l’artista che dipinge un angolo suggestivo, il poeta che immortala con i suoi versi un momento da tramandare ai posteri, un atleta che guarda a Milone, un pastore che ama circondarsi da pecorelle, un professionista di qualunque mestiere che inizia la sua carriera con l’inflessione locale che non l’abbandonerà per il resto della vita. Questa ricerca spasmodica attraverso biblioteche e testimoni esistenti, che con i loro ricordi ci consegnano un passato ricco, tutto questo ci porterà a vivere una passione che si ritrova ad essere foriera di promozione del passato, del presente e del futuro, coinvolgendo le nuove generazioni e le scuole. La totalitarietà, l’insieme, diverranno il canovaccio, la pergamena da lasciare nei secoli il carattere o la natura stessa di chi si riferisce a tutto e non ammette eccezioni. Questo grande progetto sarà al servizio delle comunità e istituzioni di ogni ordine e grado interessate a sfidare e vincere per amore della Calabria, che è sì Magna Grecia, ma è principalmente domus nostra in aeternum.

Ermanno Arcuri  

  

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